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Chi sono i DSA? Domande e Risposte

Aggiornamento: 24 giu 2021

l'articolo ha scopo divulgativo

Le maestre pensano che mio figlio sia un DSA, ma che significa?

DSA è la sigla utilizzata per riferirsi ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento: Dislessia, Disortografia, Disgrafia e Discalculia. Non sempre tali disturbi si presentano insieme. Solitamente i DSA si manifestano con l’ingresso del bambino nel ciclo della scuola primaria, sebbene alcune "manifestazioni" possano manifestarsi già nella scuola dell'infanzia. Sono disturbi del neurosviluppo e questo significa, tra le altre cose, che compaiono precocemente. Riguardano bambini con un'intelligenza nella norma, che non hanno problemi sensoriali (vista, udito) o neurologici tali da poter spiegare le difficoltà e che hanno avuto modo di frequentare regolarmente la scuola.

Forse mio figlio è solo poco motivato allo studio.

In alcuni casi i bambini con DSA possono essere considerati bambini che non si applicano, che non sono motivati. Una specifica difficoltà può sicuramente, a lungo andare, compromettere la motivazione del bambino nell'applicarsi in compiti che necessitano dell'abilità compromessa. Ma ciò non deve far pensare che sia la poca motivazione a determinare i DSA. Questi disturbi infatti hanno una componente genetica e non dipendono dall'impegno o dall'esercizio né tanto meno dalla poca volontà del bambino. Un bambino con miopia, che non utilizza gli occhiali, potrebbe essere demotivato a leggere da lontano un testo scritto alla lavagna, ma ciò non significa che la miopia è causata dalla poca motivazione del bambino.

Cos’è la Dislessia?

La dislessia è disturbo specifico della lettura. Si manifesta con una lettura poco fluente e scorretta. È importante considerare tuttavia che, nei bambini italiani, è la velocità di lettura, piuttosto che la correttezza, ad essere compromessa: un bambino dislessico può leggere senza commettere tanti errori ma, ciò nonostante, la sua lettura risulta estremamente lenta e faticosa.

Cos’è la Disortografia?

La disortografia è il disturbo specifico della scrittura. Il bambino presenta difficoltà nel trasformare i suoni che compongono una parola (fonemi) nel loro corrispondente grafico (in grafemi e quindi lettere) che risulti ortograficamente corretto. È quindi un disturbo che riguarda la competenza ortografica. Il bambino disortografico può compiere una serie alquanto diversificata di errori. Può, ad esempio, non riconoscere quando è opportuno scrivere una parola con o senza accenti o doppie, oppure può sostituire e/o omettere singoli grafemi. Può infine non riconoscere quando una parola è scritta utilizzando la "q" o la "c" (quadro o cuadro). La disortografia non deve essere confusa con la Disgrafia che interessa invece la componente motoria dell’atto di scrittura. Un bambino con Disortografia può avere una "bella scrittura".

Cos’è la Disgrafia?

La disgrafia è un disturbo che compromette in maniera specifica la produzione grafica della scrittura, ovvero dell'atto grafico. Ciò che ne risulta è una "cattiva o brutta grafia". Le parole risultano poco chiare e leggibili. Una questione importante da considerare riguarda la velocità con cui il bambino scrive. Il bambino con disgrafia può mostrare una scrittura veloce o lenta. Pertanto, ciò che caratterizza la Disgrafia non è la velocità con cui il bambino scrive ma la sua capacità di scrivere parole leggibili.


Cos’è la Discalculia?

La discalculia è il disturbo specifico delle capacità di comprendere e operare con i numeri. Il bambino con Discalculia può avere difficoltà nel comprendere la quantità, nell'avere un "senso del numero". Può avere difficoltà nell'associare il numero alla quantità e nell'utilizzo dei simboli. Spesso non è in grado di svolgere calcoli (anche fondamentali) come addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni. Possono inoltre avere difficoltà nell'apprendere le tabelline o altri fatti aritmetici.


Se a mio figlio viene diagnosticato uno o più di questi disturbi significa che non è intelligente?

Assolutamente no, anzi! Tali disturbi possono essere diagnosticati solo in relazione ad un quadro intellettivo nella norma.

La diagnosi di DSA prevede l'insegnante di sostegno? Non voglio che mio figlio sia etichettato.

Per i bambini con DSA (che non presentano altre problematiche) non è prevista l'insegnante di sostegno. Tuttavia, la diagnosi e la certificazione del disturbo permettono al bambino di godere di alcune misure dispensative e di strumenti compensativi che sono previsti dalla normativa vigente e consentono al fanciullo di affrontare adeguatamente e superare le difficoltà.




Cosa posso fare per aiutare mio figlio?

Per aiutare il tuo bambino, se noti delle difficoltà o ti sono state segnalate dalle insegnanti, è innanzitutto opportuno prendere contatto con un professionista (un neuropsicologo, un neuropsichiatra o uno psicologo specializzato nei DSA) o con i servizi di neuropsichiatria infantile che provvederanno alla valutazione delle abilità del piccolo/ragazzo, restituendo un profilo di funzionamento cognitivo generale e specifico del disturbo.

In seguito, è possibile organizzare un piano di trattamento che consenta di agire sulle difficoltà.

Cosa deve fare la scuola in presenza di una diagnosi/certificazione di DSA?

La scuola ha l'obbligo di attenersi alle indicazioni previste dalla normativa vigente (ad esempio sviluppare un PDP- argomento che affronteremo in futuro).

Se mio figlio è già alle scuole medie/superiori è troppo tardi per chiedere una valutazione?

Assolutamente no! È vero che una diagnosi precoce permette un intervento tempestivo sulle abilità compromesse, tuttavia il trattamento può risultare utile a tutte le età. Inoltre, se vostro figlio è un DSA, è necessaria una valutazione che certifichi le oggettive difficoltà e gli permetta di godere di misure dispensative e di strumenti compensativi previsti dalla Legge. È opportuno che la valutazione e la relativa diagnosi di certificazione di DSA sia ripetuta e confermata all’inizio di ogni ciclo scolastico.

PER QUALSIASI CHIARIMENTO NON ESISTATE A CONTATTARCI

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